Oggi vogliamo condividere con voi la testimonianza di Chiara, una nostra volontaria “storica”, presente al fianco di Popoli Insieme dal lontano 2008. La sua voce e le sue parole ci raccontano un cammino fatto di accoglienza e di crescita personale, riassumendo perfettamente l’essenza di quello che l’associazione è per chi sceglie di viverla da dentro.
“Non ricordo esattamente che anno fosse, ma ricordo bene le sensazioni della giornata fissata in questa foto. Rappresenta un evento organizzato da Popoli Insieme all’auditorium del centro san Gaetano e raffigura una bella manciata di gente felice, felice davvero. Storie di volontari e di richiedenti asilo che si sono intrecciate e che si sono fermate così, in un istante di gioia mista a stanchezza, al termine di una giornata in cui l’associazione aveva organizzato un evento per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche dell’accoglienza e dell’integrazione dei richiedenti asilo.”
Una foto, un ricordo. Un mondo fatto di incontri che lasciano il segno:
“Io ho conosciuto Popoli Insieme nel settembre del 2007, per puro caso. Ero appena uscita da una esperienza di vita molto forte (5 anni spesi all’interno della Comunità Papa Giovanni XXIII) e, tornata a vivere a Padova, cercavo una realtà associativa che mi permettesse di continuare a vivere l’accoglienza e la condivisione che, fino ad allora, erano stati il mio pane quotidiano. Ho iniziato a frequentare Popoli Insieme, ho frequentato l’edizione 2008 del corso di formazione ed entravo una volta la settimana nella struttura di accoglienza in via Minio. Ci andavo per ascoltare, conversare, aiutare a comprendere i documenti da compilare e consegnare, e mi stupiva vedermi ogni volta attesa, compresa, accolta. Ho continuato così fino al maggio 2012, quando altre scelte di vita mi hanno portata altrove. E al mio ritorno a Padova, ho voluto fortemente riprendere il cammino che avevo interrotto con l’associazione. Nel ricominciare, ho trovato in Popoli Insieme una realtà molto cresciuta e cambiata in meglio.”
Ritornare dopo anni e riscoprire una comunità cresciuta, capace di evolvere senza perdere la propria essenza e la propria vitalità!
“Credo che l’associazione abbia molte potenzialità e che sia una presenza preziosa per la città perché, oltre a essere impegnata nell’accoglienza delle persone rifugiate e richiedenti asilo, agisce concretamente in opere di sensibilizzazione, di informazione, di integrazione; mi piace molto anche il suo impegno nella formazione continua dei volontari e nelle occasioni che offre, a chiunque ne senta la necessità, di ‘fare comunità’ intorno ad esperienze importanti e delicate come l’incontro tra le persone. Un incontro autentico, un’occasione per aiutare concretamente e per fare la differenza agendo, ascoltando, riflettendo. Incontrandosi, appunto.”
Fare comunità: è questa la forza di Popoli Insieme. Non solo accoglienza, ma costruire relazioni vere, profonde e durature.
“Oggi, mi chiedo che tipo di presenza sia la mia all’interno di Popoli Insieme, rispetto al periodo dal 2007 al 2012. Ho sempre fatto fatica ad utilizzare la parola ‘volontaria’, anche se in effetti è l’unica corretta per descrivere quello che sono e che faccio. Mi rendo conto che quello che conta non è tanto il poco che faccio (sono impegnata in un Tandem, una volta a settimana), ma il modo in cui io sto nelle cose e nelle relazioni. Il modo in cui il servizio che svolgo all’interno di Popoli è collegato con le altre scelte e azioni che fanno parte della mia vita quotidiana.
Certo, è fondamentale che io svolga bene il servizio nel quale mi sono impegnata: incontriamo persone che hanno dei bisogni e occorre che ciascuno faccia il suo pezzetto per offrire una risposta e/o una soluzione. Ma ogni volta mi colpisce la bellezza dell’incontro: con gli ospiti delle strutture, con gli altri volontari, con gli operatori. Mi colpisce la ricchezza del sentirmi parte di un progetto in cui credo.”
Chiara ci fa riflettere su cosa significare volontariato: volontariato non è solo “fare”, ma prima di tutto “essere”: esserci, con la propria consapevolezza e autenticità.
Grazie Chiara, per questa testimonianza che è anche un invito: a guardare le relazioni come uno spazio in cui crescere insieme, ascoltare, condividere, e soprattutto incontrarsi davvero.