Il 3 ottobre abbiamo commemorato le vittime delle migrazioni con lo spettacolo “Attraversamenti” di Mohamed Ba al Centro Antonianum. Una serata tra teatro, musica e testimonianze in un abbraccio simbolico a tutte le persone che continuano a sfidare il mare in cerca di un futuro migliore.
Giovedì 3 ottobre, il Centro Antonianum di Padova ha ospitato un evento speciale per commemorare la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, un momento dedicato a ricordare le vittime delle migrazioni. L’evento, organizzato dal Sistema Accoglienza e Integrazione (SAI) del Comune di Padova in collaborazione con Popoli Insieme, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, insieme ad alcuni rifugiati e ai rappresentanti delle istituzioni locali.
Il significato del 3 ottobre
La Giornata della Memoria e dell’Accoglienza è stata istituita nel 2016 in ricordo del tragico naufragio del 3 ottobre 2013, al largo di Lampedusa, dove persero la vita 368 migranti. Da allora, la ricorrenza è diventata un’occasione per riflettere su una realtà dolorosa che continua a colpire il Mediterraneo. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dal 2014 oltre 28.000 persone sono morte o risultano disperse durante i viaggi migratori. Nel solo 2023, più di 3.000 migranti hanno perso la vita o sono scomparsi, tra cui molti minori.
Lo spettacolo “Attraversamenti” di Mohamed Ba
Il cuore della serata è stato il monologo “Attraversamenti” di Mohamed Ba, attore e drammaturgo di origini senegalesi che vive in Italia da oltre vent’anni. Il suo spettacolo ha saputo toccare corde profonde, alternando ironia, satira e momenti di profonda tragicità per raccontare il viaggio di migliaia di persone che affrontano il mare in cerca di una nuova vita. Con l’accompagnamento di percussioni che hanno dato ritmo e intensità alla performance, Ba ha trasformato la storia di chi ha vissuto questo tragico destino in una riflessione condivisa.
Un messaggio di speranza: semi e disegni
Il momento commemorativo del 3 ottobre quest’anno è stato preceduto da un progetto speciale realizzato con gli ospiti del SAI. Ogni persona rifugiata aveva disegnato una pianta significativa della cultura del proprio Paese, un simbolo di speranza e resilienza. Questi disegni sono stati poi parzialmente rielaborati dal Giorgio Romagnoni e stampati su cartellini legati a sacchetti di semi di fiori colorati, che sono stati donati ai partecipanti al termine dello spettacolo. Un gesto simbolico che invita a coltivare la solidarietà e l’accoglienza come si coltivano i fiori, con amore e cura.
La partecipazione della comunità
Alla serata hanno partecipato anche alcuni ospiti non udenti del SAI con il supporto di una traduttrice LIS (Lingua dei Segni Italiana), per rendere l’evento accessibile a tutti. Durante lo spettacolo è intervenuto Oleg, un ospite del progetto SAI, che ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le motivazioni che spingono le persone a intraprendere viaggi tanto pericolosi, e di portare alta la memoria soprattutto di chi ha perso la vita durante il percorso. Una rappresentante del Comune di Padova ha poi letto un messaggio a nome di Margherita Colonnello, assessora all’Integrazione e Inclusione Sociale del Comune di Padova, che ha ribadito il ruolo della città nel promuovere l’accoglienza e l’integrazione.
Una serata di riflessione e musica
La combinazione di teatro, musica e testimonianze ha creato un’atmosfera carica di emozioni, unendo memoria e speranza in un abbraccio simbolico a tutte le persone che continuano a sfidare il mare in cerca di un futuro migliore.
Al termine della serata, i semi e i disegni sono stati distribuiti ai partecipanti, affinché il messaggio di speranza possa fiorire nelle loro vite e nella comunità, ricordandoci che la solidarietà e l’accoglienza sono semi preziosi da coltivare ogni giorno.