Cucinare per sentirsi a casa: la storia di Abdul

“Prima di arrivare in Italia non sapevo cucinare,

ora preparo da mangiare anche per i miei coinquilini ”

 

Questa è la prima cosa che racconta Abdul, rifugiato in Italia e accolto a Padova da Popoli Insieme nel 2020.

Pensando al cibo di casa, Abdul insieme ai suoi coinquilini, Muhammad e Ahmed, ci racconta i momenti di gioia vissuti con le loro famiglie, i matrimoni, le feste, la fine del Ramadan. 

Spiegando le ricette e descrivendo gli ingredienti, apre tutti gli scaffali e tira fuori spezie che, con sua grande gioia, riesce a trovare anche a Padova: il cardamomo, la cannella, lo zenzero e il cumino…fino ad abbandonarsi a una sonora risata mentre fa il gesto di mescolare gli ingredienti del dolce tipico delle feste, l’Halwa.

Oggi Abdul è infatti il cuoco della casa: “il martedì pomeriggio mi dedico alla preparazione di piatti abbondanti, riempio pentole di riso e carne e, nelle occasioni speciali, preparo i sambusa per tutti!

Abdul, ormai, è un punto di riferimento per i suoi coinquilini che, ogni settimana, non vedono l’ora di gustare i piatti preparati con tanta cura e tornare insieme con il pensiero a casa.

 

“A Mogadiscio, era mia moglie ad occuparsi del cibo e a prendersi cura di tutta la famiglia,

mentre io insegnavo in una scuola.

Prima di abbandonare il mio Paese e di lasciare la mia famiglia,

non mi ero mai cimentato con pentole e fornelli, non ce n’era mai stato bisogno.”

 

Il terrorismo legato al gruppo di fondamentalisti islamici “Al Shabaab”, il susseguirsi governi dittatoriali e di guerre civili, sono solo alcuni dei motivi che hanno portato Abdul a scegliere di lasciare la sua famiglia e il suo paese.

Una decisione difficile, ma inevitabile, che lo ha portato ad affrontare un lungo viaggio verso l’Europa; un’esperienza drammatica condivisa anche da Muhammad e Ahmed.

Sono partiti dalla Somalia per arrivare in Europa, passando per l’inferno della Libia. Dopo la Libia c’è stato il mare, la notte, la paura e infine la terra ferma. 

 

In Somalia se le persone provano a riunirsi semplicemente per stare insieme,

i terroristi fanno scoppiare una bomba.

Appena arrivato a Padova, ero sorpreso nel vedere che per strada non si sentivano colpi d’arma da fuoco.

Le persone camminavano tranquille e nessuno aveva paura!”

 

Abdul, insieme a Muhammad, Ahmed e molti altri rifugiati, oggi possono costruire il proprio futuro a Padova, anche grazie a numerosi volontari e sostenitori di Popoli Insieme che danno valore ad ogni singola persona, ad ogni singola storia e si impegnano per costruire comunità accoglienti.

 

Scopri come sostenere i progetti di accoglienza e i percorsi di inclusione e autonomia per persone rifugiate come Abdul, Muhammad e Ahmed.

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