Il CISV di Padova, che offre l’opportunità a bambini, ragazzi e adulti di sperimentare il fascino e la ricchezza delle differenze culturali, propone un ciclo di incontri in collaborazione con Popoli Insieme per offrire l’opportunità ai più giovani di approfondire il tema delle migrazioni forzate e di svolgere attività ludiche e conoscitive con persone migranti e rifugiate.
Solo nel 2022 le persone costrette ad abbandonare la propria casa e il proprio Paese a causa di guerre, violenza, persecuzioni e cambiamento climatico sono state più di 100 milioni. Quello delle migrazioni forzate è un fenomeno globale che però ci riguarda da vicino e cambia profondamente le nostre comunità, ecco perché è fondamentale conoscere per conoscersi superando stereotipi e pregiudizi.
Il CISV e l’Associazione Popoli Insieme hanno in programma un ciclo di tre incontri con l’obiettivo di offrire a ragazze e ragazzi l’opportunità di avvicinarsi al tema delle migrazioni forzate attraverso la formazione, l’ascolto diretto della testimonianza di una persona rifugiata e
momenti di conoscenza e scambio con alcune delle persone accolte da Popoli Insieme.
Il primo incontro, che si è svolto sabato 28 gennaio, è stata un’occasione preziosa per conoscere il lavoro di accoglienza e inclusione di Popoli Insieme e per scoprire qualcosa in più sul fenomeno delle migrazioni forzate grazie alla testimonianza diretta di una persona rifugiata. A condividere la sua storia con ragazze e ragazzi è stato Tounde, rifugiato dal Togo e oggi cittadino italiano. Una volta concluso l’incontro, abbiamo raccolto le impressioni dei partecipanti al laboratorio ed è stato bellissimo vedere quanto l’ascolto della testimonianza e l’approfondimento del fenomeno delle migrazioni forzate attraverso dati e termini fino ad allora sconosciuti, abbia cambiato la loro prospettiva.
Molti hanno ammesso di “non sapere abbastanza” e di aver acquisito nuove informazioni e nuove parole per comprendere il fenomeno delle migrazioni forzate, ma anche la storia del Togo e del continente africano. Per descrivere le proprie sensazioni, molti hanno utilizzato aggettivi come “fortunato”, “incuriosito”, “interessato”, “impotente”, “indignato” e “privilegiato”, a indicare la sensazione di spaesamento nell’ascoltare una storia di migrazione forzata raccontata da chi l’ha vissuta sulla propria pelle e allo stesso tempo il riconoscersi privilegiati ad essere nati in un Paese sicuro. Dopo aver ascoltato una testimonianza come questa, cresce in molti il senso di responsabilità che si sentono di voler approfondire e condividere con più persone possibili quanto imparato, sostenere le associazioni che accolgono, fare volontariato e “vedere la persona, la sua storia e non un migrante generico”.
Nei prossimi due incontri i ragazzi e le ragazze avranno la possibilità di conoscere personalmente alcune delle persone accolte da Popoli Insieme per un pomeriggio di sport e svago, presso la scuola dei Rogazionisti. L’ultimo incontro invece metterà al centro lo scambio e la condivisione interculturale attraverso racconti, fiabe, musica e balli tra persone di diverse provenienze e culture con il gruppo “Malankeba”: un modo semplice eppure efficace, per scoprirsi simili e diversi allo stesso tempo.